Lâarea archeologica, aperta per la prima volta al pubblico nel 2014, può essere utilizzata per eventi aziendali, mostre dâarte, promozioni sociali, convegni culturali e di relazione: un luogo ideale, nuovo, esclusivo e di prestigio, dove creare relazioni e fidelizzazioni, un salotto culturale per incontrarsi nel cuore di Roma.
Nello specifico il nostro programma di gestione è basato sulle seguenti azioni di valorizzazione:
- eventi di socializzazione nellâ ambito dellâattivitĂ dâimpresa;
- visite guidate ed aperitivo in esclusiva;
- mostre;
- convegni;
- conferenze stampa;
- workshop;
- presentazione di libri;
- esibizioni musicali e teatrali;
- sfilate di moda;
- progettazione e realizzazione di gadget e souvenir personalizzati;
- bookshop.
A supporto di queste attivitĂ forniamo servizi multimediali, servizio catering, allestimenti scenografici, accoglienza, segreteria amministrativa, logistica e grafica.
Un servizio integrato dâintrattenimento: cultura, arte, svago e relazioni sociali per rilassarsi e godersi in tranquillitĂ la vita, la storia di Piazza Navona come era 2.000 anni fĂ e la tradizione della pratica sportiva nellâ antichitĂ e dello Stadio, in particolare, e di Roma, in generale.
Ă difficile credere che proprio al di sotto della vivace piazza Navona si nasconda una struttura della Roma antica, ricca di affascinante storia, i paramenti antichi dello  âSTADIO DI DOMIZIANOâ.
I resti dello Stadio di Domiziano, oggi i SOTTERRANEI DI PIAZZA NAVONA, si trovano in unâarea compresa tra piazza Navona, piazza di Tor Sanguigna e via di Tor Sanguigna, a circa 4,50 metri dal piano stradale. Lâarea archeologica, di competenza della Sovrintendenza Capitolina, è quanto resta del primo e unico esempio di stadio in muratura fino ad oggi conosciuto a Roma, dopo le esperienze provvisorie costruite in legno da Cesare e Augusto, è  una delle rare testimonianze, insieme a quella di Pozzuoli, finora note al di fuori della Grecia e dellâarea orientale.
I paramenti antichi sono conservati in diversi punti di piazza Navona a livello delle cantine; essi tornarono in luce a piĂš riprese nel 1868, 1869, 1933-34, nel 1936-38 e nel 1949-50. I piĂš cospicui, relativi allâemiciclo, vennero alla luce negli anni 1936-38, negli scavi eseguiti sotto la direzione di Antonio Maria Colini, in occasione dellâapertura di Corso Rinascimento a seguito del Piano regolatore del 1931 ad opera del Governatorato.