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Marte, si propone come un luogo di sperimentazione culturale e di incontro.
In-contra, letteralmente mettere in relazione cose, mondi, anche opposti tra loro. Marte vuole portare in galleria un pubblico nuovo, fatto anche di persone che non accedono abitualmente al mondo dell’arte, stimolare una visione, e quindi una coscienza, piu´ intense del nostro essere nel mondo, del nostro ´abitare´ la terra. Interagendo tra diverse modalita´ espressive, con un confronto trasversale tra linguaggi, l’identita´ della galleria si connota nella proposta, attraverso opere di artisti emergenti, di una ricerca sullo spazio infinito del paesaggio che afferri la metropoli nelle espressioni della sua materia, nelle sue fitte trame intessute di rapporti...
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Questi rapporti fluttuano in uno spazio smaterializzato, fatto di elementi invisibili, intangibili ma consistenti che, dilatando la nostra capacita´ di vedere e pensare, contribuiscono profondamente a modificare i nostri luoghi fisici. Il nostro concetto di ´abitare il paesaggio´ vuole mettere a fuoco questa indissolubile interazione. L’analisi e´ tutta orientata alla relazione uomo-spazio.
La presa intuitiva diretta della citta´ e dei suoi oggetti, dalla scala territoriale alla dimensione minima ed intima del dettaglio di un oggetto quotidiano ci porta tutti, anche inconsciamente, ad interrogarci su cio´ che ci disorienta, a cominciare a leggere cio´ che sembra non appartenerci e quindi a riconoscere la nostra collocazione nel mondo.
Siamo in due, Marta Fegiz Palombelli, paesaggista, e Laura de Iudicibus, architetto, 20 anni di differenza. Uno scarto generazionale che da´ grande forza al progetto.
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