In questa prima parte, il confronto con i giovani d’oggi – e la desolante constatazione che tutto sia cambiato – è ironicamente restituito attraverso la presentazione delle icone pop e alcuni fumetti cult come Pedagogia e Iggiovanidoggi, 2012, e La paura più grande, 2015. La rassegna prosegue con l’analisi dei demoni del nostro tempo: i social network, la reperibilità e la produttività . Chiudono l’affondo sul tema una serie di tavole tratte da episodi di vita quotidiana.
Il quadro, tanto realistico quanto disincantato della contemporaneità , specchio di una società in crisi permanente, è altrettanto presente in Lotte e Resistenze. Questa sezione include fumetti trasformati dall’artista in un playground per la formazione dello spazio pubblico e della vita civica, poster, illustrazioni realizzate a sostegno delle iniziative più diverse, fanzine autoprodotte, periodici dedicati all’approfondimento della cultura underground. Il tema affrontato nelle diverse tavole riguarda le conquiste politiche, ritrae i diversi movimenti di opposizione sociale degli ultimi anni e racconta la centralità di alcuni spazi occupati nella formazione di una cultura della differenza.
Il Non – Reportage è il terzo nucleo della mostra. Un episodio rilevante è stato il G8 a Genova, 2001, che lo stesso autore considera uno spartiacque nella sua esistenza, motivo d’ispirazione per la realizzazione del suo primo fumetto pubblicato in forma anonima su Indymedia. Una parete nera è dedicata alla vicenda e accoglie tavole e poster come La memoria è un ingranaggio collettivo (La nostra storia alla sbarra), 2004, Non è finita, 2006, A.F.A.B., 2011, In ogni caso nessun rimorso, 2018. Da qui si susseguono diversi resoconti di fatti di cronaca nazionale e internazionale, desunti da esperienze personali e di viaggio. Oltre a Gaza e Iraq, l’artista si è recato a Kobane, dove i curdi della striscia resistono agli attacchi dell’ISIS e la cui storia di resistenza è stata pubblicata nel 2015 sul settimanale Internazionale e successivamente nel libro Kobane Calling.
Cuore della mostra, la sezione Tribù che attraversa tutti i temi espositivi. Una selezione di circa quaranta tavole illustrate, racconta come la verità più autentica dell’autore risieda nella cultura punk, quella che egli stesso definisce la sua “tribùâ€, la “famiglia di appartenenzaâ€, la “riserva indianaâ€. La scena punk si compone di un organismo sociale determinato e coerente, si declina in correnti, look, generi musicali, ideologie e stili di vita tra i più diversi, come lo Straight Edge, ‘filosofia’ che rifiuta ogni tipo di droga e dipendenza, sposata dall’autore da quando aveva diciassette anni.
Spazio Extra MAXXI
a cura di Giulia Ferracci
realizzata in collaborazione con Silvia Barbagallo